Chi era Aldo Manuzio?

1. Aldo Manuzio (1449/1452 – 1515), del quale quest’anno ricorre il quinto centenario della morte, rappresenta una delle più affascinanti figure di umanista e stampatore della Venezia rinascimentale.
Nato a Bassiano (nei pressi di Latina) verso la metà del Quattrocento, compì studi umanistici e scientifici a Roma e a Ferrara, divenne tutore dei principi di Carpi, Alberto e Lionello Pio, per poi trasferirsi a Venezia, dove presumibilmente continuò a insegnare e a occuparsi di filologia e linguistica. La svolta nella sua carriera avvenne però nel 1494, quando aprì una propria stamperia in contrada di Sant’Agostin, specializzata nella pubblicazione di testi di autori contemporanei e di opere letterarie e filosofiche in lingua greca e latina.
Il motto della stamperia, “Festina lente” (affrettati con lentezza), sembra derivare da una moneta romana con l’effige di Tito Vespasiano e comparve per la prima volta in greco nella dedica delle opere di Poliziano a Sanuto del 1498, mentre l’emblema con il delfino che si stringe intorno al fusto di un’ancora venne introdotto nel 1502, diventando il logo delle opere stampate da Manuzio. L’immagine, sempre desunta dalla moneta di Tito Vespasiano e già presente in una delle illustrazioni dell’Hypnerotomachia Poliphili del 1499, si adattava perfettamente al motto scelto qualche anno prima, in quanto il delfino era considerato simbolo della velocità, mentre l’ancora rappresentava la saldezza e l’immobilità.
Dal 1500 Aldo Manuzio diede vita ad una collana di libri di piccole dimensioni e a prezzo contenuto, stampati per la prima volta con caratteri corsivi, detti aldini, ispirati alle lettere dei testi originali ellenici. L’attenzione rivolta da Manuzio al mondo letterario e culturale greco è confermato anche dalla fondazione di un’Accademia, denominata non a caso Aldina, volta a promuovere lo studio dei classici e ad accogliere intellettuali e artisti esuli da Bisanzio.
Dopo la morte di Manuzio, la tipografia fu gestita dai familiari che ne continuarono l’attività sino alla fine del XVI secolo.

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