Le rovine antiche

Una delle manifestazioni più tipiche del Rinascimento è senza dubbio il culto per le rovine della classicità, un aspetto particolarmente evidente anche nelle xilografie dell’Hypnerotomachia Poliphili, con il paganesimo, sconfitto grazie al messaggio salvifico di Cristo.
Desiderando il trapasso al cristianesimo i monumenti dell’età classica furono riconvertiti in edifici di culto ma più spesso considerati depositi a cielo aperto dove attingere materiali da costruzione, anche per cancellare le tracce di un passato riprovevole e peccaminoso. Analogamente, la presenza di ruderi antichi in scene sacre spesso alludono alla caduta del di rivivere quella stagione, gli umanisti si servirono delle rovine per un recupero filologico del mondo antico. Allo stesso tempo esse costituivano i muti testimoni di un mondo perduto e lontano, che nella loro cadenza avrebbero dovuto dimostrare la fugacità delle cose mondane.

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